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domenica 14 marzo 2010

Lets pretend that it's summer

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http://www.youtube.com/watch?v=5iMpwhwGQZU

Fare un vacanza in un villaggio vacanze in Egitto a Marzo è come tornare indietro nel tempo. Per dare una razionale collocazione temporale direi che è come tornare all'estate del 1997. Limitarsi a dire "degli anni '90" è generico: qualcuno potrebbe pensare ai gloriosi anni '90 del grunge, degli Smashing Pumpkins, dei Rolling Stones, dei Sonic Youth. Volendo proprio esagerare, qualcuno potrebbe pensare ad un ritorno ai mediocri anni '90 dei Bon Jovi.
Invece no: fare una vacanza in Egitto, in un villaggio vacanze, è come tornare al peggio degli anni '90, ovvero la seconda metà degli anni '90 in Italia.
Animatori con enormi t-shirt e capelli lunghi, ragazze ossigenate raccolgono code di cavallo con enormi fermacapelli in stile "sonoappenauscitadalladoccia", e tutti in coro di godono le tastiere infuocate della peggiore dance della storia: e così via di Robert Miles, Corona e altre pezze che sono ancora troppo recenti per essere annoverate come trash, ma sono abbastanza passate per rientrare a pieno titolo nella categoria dell'orrido.
Sorvolo dolcemente sulla musica italiana; Quando mettevano le litanie per l'ora della preghiera le mie orecchie rendevano lode al Signore.
Inutile tentare di isolarsi con un I-Pod, quel suono irritante riusciva a sorpassare qualsiasi barriera: se fossi rimasta ancora una settimana probabilmente avrei tentato la via della sordità.
Ho fatto un viaggio in cammello, nel deserto. Sulla via del ritorno ho implorato la guida di abbandonarmi lì a morire di sete. La guida ha tradotto per sua moglie, hanno riso. Ma poi mi hanno riportato nel villaggio.
Mi sono finta francese, ho fissato animatori che mi rivolgevano sproloqui su "stasera c'è il cabaret" mettendoli a disagio e facendoli fuggire. Ho ardentemente desiderato uccidere una grassa e molesta tizia che non la finiva più di parlare. Ma mi sono rilassata: ho dormito senza bisogno di additivi chimici.

Tutto sommato è una vacanza che consiglierei: quando torni, poi, la tua città sembra fantastica, enorme, piena di cose da fare, e il ricambio di persone (non sempre quelle 50 che sono in vacanza con te) sembra fare del mondo un posto migliore. Per qualche giorno potresti anche essere soddisfatto del posto in cui vivi. E accendere il giradischi di casa tua, al volume che vuoi tu, e uralre sguaiatamente quella che ami chiamare "bella musica" è, dopo una settimana, sicuramente una delle più belle soddisfazioni che si possano provare.
Ah, Dio benedica il vinile post-vacanze.

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